I FIORI DI BACH

“La malattia non è una crudeltà in sé né

Una punizione, ma solo ed esclusivamente

Un correttivo, uno strumento di cui la nostra anima

Si serve per indicarci i nostri errori”

Edward Bach

 

 Possiamo tranquillamente affermare che già in epoca preistorica le erbe e i fiori venivano utilizzati a scopo terapeutico. I nostri antenati scoprirono che i rimedi naturali potevano essere utilizzati, in base alla loro natura e caratteristica, per cicatrizzare le ferite e per lenire  i dolori. Ma è in oriente, soprattutto in Cina,  che la medicina naturale, ha sviluppato tutto il suo potenziale curativo cinquemila anni fa.

All’inizio dell’ottocento l’omeopatia era importante e praticata tanto quanto la medicina allopatica e vi erano alcune facoltà universitarie che insegnavano l’approccio medico che oggi chiameremmo “naturopatico”.

 

 

Tra i metodi di cura a carattere omeopatico i fiori di Bach è  quello che di più ha incontrato il favore di operatori olistici ed estimatori di quelle pratiche mediche non convenzionali erroneamente catalogate come “medicina alternativa”. In realtà dovremmo parlare di medicina complementare in quanto non si contrappone alle cure allopatiche ne tantomeno vuole sostituirsi ad esse.

Il merito di avere intuito che i rimedi a base di piante, erbe e fiori non si limitano a un lavoro di riequilibrio dell’organo malato, ma agiscono anche a un livello più sottile e profondo, modificando il disagio psicologico della persona, veicolo impercettibile della malattia del corpo va al Dott. Bach.

Il Dottor Edward Bach primo di tre figli, nasce il 24 settembre del 1886 a Moseley, presso Birmingham. La famiglia è forse originaria del Galles, in ogni caso vi si  reca spesso per le vacanze, dove probabilmente nasce il grande amore per la natura ed una forte sensibilità di fronte alla sofferenza di tutti gli esseri, tanto che ben presto decise di diventare medico. Riuscì nel 1912 a laurearsi presso l'Università di Birmingham.

Iniziò a lavorare a Londra, ed essendo a contatto con la sofferenza quotidianamente, si accorse però, che la medicina "ufficiale" allopatica non riusciva ad andare oltre l'aspetto sintomatico del problema, la sua attenzione era sempre rivolta alla malattia e mai verso il malato.

Notò sempre più le differenze di approccio che ciascun individuo aveva con la malattia, nonostante i sintomi, ognuno reagiva emotivamente in maniera diversa dall'altro di fronte al problema.
Sempre meno contento dei risultati della medicina sintomatica si avvicinò, allora, alla medicina omeopatica. Anche in questo settore non rimase ad osservare, interessandosi in particolar modo all'aspetto della tossiemia intestinale.


Nel 1917 a causa di un'emorragia, fu operato urgentemente con successo. Ciò nonostante, gli fu detto che gli rimanevano solamente pochi mesi di vita a causa di una grave malattia, si buttò allora completamente nel suo lavoro, notte e giorno senza pensare ad altro, convinto che un interesse e un ideale nella vita siano migliori di inutile cura.

Sentiva il bisogno di trovare un metodo basato sull'individuo, semplice e naturale, utilizzabile da chiunque. Continuò così a lavorare ai suoi interessi, scoprì i sette nosodi, (tipi di vaccini omeopatici) che tutt'oggi sono ancora usati da alcuni omeopati. Notò che ad ogni gruppo dei nosodi, si poteva ricollegare un tipo di personalità, iniziò così a prescriverli in base a questa sua osservazione e ciò gli fece ottenere un buonissimo successo.
Ma anche questo non lo soddisfaceva, cercava dei rimedi sempre più naturali, pensò che alcune piante potevano sostituirsi ai nosodi (ottenuti, invece, da batteri intestinali). Dietro queste osservazioni decise allora di chiudere il suo avviatissimo studio medico di Londra e dedicarsi alla ricerca di un metodo per la cura dei problemi umani. Nel 1929 si trasferì nel Galles. Girò moltissimo nelle campagne di questa regione, affinando la sua innata sensibilità.

E come un antico erborista sentì, provando e riprovando, che alcune piante avevano delle stupende virtù terapeutiche sullo stato d'animo umano. Nella scelta delle piante non tenne conto delle piante velenose e di quelle coltivate.

Intuì che alcuni fiori trasmettevano attraverso la rugiada, o l'immersione nell'acqua delle virtù terapeutiche uniche. Scoprì dapprima 12 fiori, che costituirono i primi 12 "guaritori", così come furono chiamati dallo stesso Bach, e poi tutti gli altri attualmente conosciuti.

Iniziò immediatamente a proporre questo suo metodo ai suoi pazienti e sempre più felice della sua scoperta decise che questo metodo doveva essere conosciuto da tutti, e si prodigò enormemente nella sua diffusione.

Negli ultimi anni della sua vita ebbe molto da fare per proporre a chiunque di imparare il suo metodo (anche ai non medici), tanto che per questo fu accusato molte volte dalla classe medica. Per tutta risposta Bach scrisse che considerava un onore insegnare a chiunque come guarire se stesso, e al termine dei suoi giorni chiese di essere cancellato dall'Ordine dei Medici e di voler essere considerato solo un erborista. Edward Bach morì, felice, il 27 novembre 1936 considerando conclusa la sua missione su questa terra.

 

 

La floriterapia di Bach pur prevedendo le diluizioni, come l'omeopatia, non ne segue lo stesso metodo e si regge sul concetto che il bene (il fiore) cura il male (stato di disagio, malattia). L'omeopatia si basa sull'utilizzo di sostanze non solo vegetali e il principio di base è "il simile cura il simile".

La floriterapia tiene conto dell'individuo nella sua globalità e per la sua unicità. Non importa quale sia il sintomo che si presenta, ma come l'individuo si rapporta al sintomo.

La floriterapia di Bach è:

  • Semplice
  • Innocua
  • Efficace

Semplicità
Uno dei principi fondamentali per Bach era la semplicità. Il metodo di scelta con cui dare i rimedi è semplice e il loro uso può essere compreso così facilmente da permetterne l'uso in famiglia o tra le persone che ci circondano.

Innocuità
Tutte le essenze sono estratte da fiori di campo o da fiori ed infiorescenze di alberi ed arbusti atossici ed innocui solo una delle essenze è ricavata da acque di fonte (rock water).

Efficacia
L' efficacia della floriterapia e' data dal fatto che non interviene sulla malattia ma sulla persona ammalata, sulle sue reazioni alla malattia e sugli stati d' animo della persona mentre e' ammalata . La floriterapia e' efficace anche in presenza di particolari stati d' animo che ostacolano il nostro benessere quando non ci sentiamo più noi stessi o sentiamo che c' e' qualcosa che non va per problemi che ci assillano.

La floriterapia non combatte la malattia, ma sviluppa le qualità che ci permettono di superarla.
Esempio: cosa mi scatena questa malattia?
Paura mimulus - coraggio
Disperazione- penso che non guarirò mai! Gorse - ritrovare la volontà, la speranza e la forza di proseguire
Dubbio/scoraggiamento - gentian - riconquistare la fede o fiducia

 

 

 

 

 

I 3 concetti alla base della filosofia di E.BACH

 

Il concetto d'unità

Tutto ciò che esiste è legato da un filo sottile perché proviene dalla stessa origine e da qui l'Unità di tutte le cose e gli esseri viventi sulla terra. Quando facciamo un torto agli altri andiamo contro l'Unità del mondo intero. L'azione contro l'Unità ha origine nell'egoismo.
Da qui Bach sviluppa anche il tema della "VERA CONOSCENZA" che "…viene solo dall'interno di noi stessi, in silenziosa comunicazione con la nostra Anima. Dottrine e civilizzazioni ci hanno derubato del silenzio e della conoscenza che NOI RICONOSCIAMO TUTTA IN NOI STESSI"

 

Il concetto di semplicità

Etimologia: semplice significa unico, uno solo, non ha bisogno d'altri elementi (al contrario di composto) e anche per sempre, infinito.
La semplicità è alla base del sistema della Floriterapia. Non occorre essere medici, laureati, scienziati per usare questo metodo di guarigione che  "…ci è stato divinamente donato…" .

 

 

Il concetto d'individualità

La nostra ragione di nascita
"quindi se tu volessi essere contadino piuttosto che avvocato, barbiere piuttosto che autista, cuoco piuttosto che fruttivendolo, cambia il tuo mestiere, sii quello che vorresti essere, e poi sarai più contento e starai bene e lavorerai con zelo e farai un lavoro più bello come contadino, barbiere o cuoco, in uno stato che non avresti mai raggiunto con il mestiere di prima che non ti apparteneva. Starai obbedendo ai dettami del tuo sè spirituale."
Occorre quindi ambiare il proprio atteggiamento di vita ,trovare ciò che sviluppa entusiasmo, amore, sensazione che stiamo perseguendo il nostro scopo vitale e seguire i dettami della nostra anima .



E. Bach ha suddiviso le differenti emozioni umane in sette tipologie principali ed ha raggruppato le differenti essenze floreali in base a questi “prototipi” emozionali:

1. incertezza

2. ipersensibilità alle influenze e alle idee

3. paura

4. preoccupazione eccessiva per il benessere degli altri

5. scarso interesse per il presente

6. scoraggiamento o disperazione

7. solitudine

 

Nella spiegazione delle caratteristiche di ciascuna essenza viene poi meglio analizzata e definita l’emozione in questione. Prendendo ad esempio l’emozione paura, per scegliere l’essenza corretta occorre determinare di che tipo di paura si tratta: siamo di fronte a paure vaghe di origine sconosciuta (Aspen), alla paura di perdere il controllo e fare qualche pazzia (Cherry Plum) o alla paura di un qualcosa di preciso, come ad esempio la paura di perdere il posto di lavoro o di ammalarsi (Mimulus).

 

 

Le 38 essenze floreali, suddivise per “emozione di base”

Incertezza

Ipersensibilità alle
influenze e alle idee

Paura

  • Cerato
  • Gentian
  • Gorse
  • Hornbeam
  • Scleranthus
  • Wild Oat
  • Agrimony
  • Centaury
  • Holly
  • Walnut
  • Aspen
  • Cherry Plum
  • Mimulus
  • Red Chestnut
  • Rock Rose

Preoccupazione eccessiva per
il benessere degli altri

Scarso interesse per
il presente

Scoraggiamento
o disperazione

  • Beech
  • Chicory
  • Rock Water
  • Vervain
  • Vine
  • Chestnut Bud
  • Clematis
  • Honeysuckle
  • Mustard
  • Olive
  • White Chestnut
  • Wild Rose
  • Crab Apple
  • Elm
  • Larch
  • Oak
  • Pine
  • Star of Bethlehem
  • Sweet Chestnut
  • Willow

Solitudine

  • Heather
  • Impatiens
  • Water Violet

 

CLASSIFICAZIONE DEI RIMEDI SECONDO EDWARD BACH

I 12 GUARITORI

I "Dodici guaritori" di E. Bach
Erano indicati per dodici stati d’animo negativi fondamentali, che era necessario riequilibrare. I 12 GUARITORI furono i primi ad essere scoperti da Edward Bach alla fine del 1930 e corrispondono a 12 stati d’animo. Come la paura, il terrore, la tortura mentale, l’indecisione, l’indifferenza e la noia, il dubbio e lo scoraggiamento, l’invadenza, la debolezza, la scarsa fiducia in sé, l’impazienza, l’entusiasmo eccessivo, la solitudine, dai quali possono derivare disturbi fisici

I 12 guaritori sono essenze molto profonde che agiscono sui tratti di base della personalità, significa lavorare sul profondo ( mentre gli assistenti e gli aiuti consentono di agire sull’immediato) e una azione sul profondo è meglio affrontarla solo dopo aver risolto la questione contingente.

Bach individuò 12 stati d’animo che erano alla base della malattia ed erano, il ritegno, la paura, l’irrequietezza o la preoccupazione, l’indecisione, l’indifferenza, la debolezza, il dubbio, l’entusiasmo, l’ignoranza, l’impazienza, il terrore, il dolore, ognuna di queste emozioni è il segnale della mancanza di libertà. Per guarire, non occorre rivolgersi alla ragione che è la massima concentrazione dei condizionamenti, ma alla Natura e in special modo ai Fiori, che sono la vita concentrata della pianta, che sono il SEME POTENZIALE, le sette tappe della guarigione sono la PACE, la SPERANZA, la GIOIA, la FIDUCIA, la CERTEZZA, la SAGGEZZA, l’AMORE.

Rock Rose per il terrore;
Mimulus per la paura;
Cerato per la sfiducia in se stessi;
Sclerantus per l’indecisione;
Gentian per lo scoraggiamento;
Centaury per la debolezza;
Water Violet per la solitudine;
Impatiens per la tensione;
Agrimony per la tortura mentale, sofferenza psichica
Chicory per l’invadenza;
Vervain per l’eccessivo entusiasmo.
Clematis per l’indifferenza.

Questi fiori corrispondo ad un TIPO SPECIFICO DI PERSONALITA’ CONGENITA, identificano una precisa qualità dell’animo umano e sono considerati come FIORI BASE. La fase Cerato può essere ad esempio una fase transitoria, che nasce dal non conoscere, dall’ignoranza, e spesso questa insicurezza si dissolve quando si acquisisce la capacità di valutare e di decidere autonomamente.

 

7 AIUTI

Sembrano indicati per gli stati d’animo persistenti come i disturbi cronici o le patologie fisiche e mentali che si protraggono da tempo AIUTANO la persona a ritrovare il suo EQUILIBRIO :

1.Heather 2. Oak 3.Olive 4. Rock Water 5. Gorse 6. Vine 7. Wild Oat

spesso sono una cronicizazione o una enfatizzazione di alcune caratteristiche individuali dei 12 fiori di base con le circostanze esterne.

19 ASSISTENTI :

Non sono in relazione con le caratteristiche della personalità,

1.Aspen 2. Beech 3.Cherry Plum 4. Chestnut Bud 5. Crab Apple 6. Elm 7. Holly 8. Honeysuckle 9. Hornbeam

10. Larch 11. Mustard 12. Pine 13. Red Chestnut 14. Star of Bethlehem 15. Sweet Chestnut 16. Walnut

17. Wild Rose 18. White Chestnut 19. Willow

  

 

  Uso e preparazione dei Fiori di Bach

Assumere i Fiori di Bach è un atto d’amore verso noi stessi, ancor prima di essere una terapia .La vita stessa nasce da un atto di amore che la natura perpetua generazione dopo generazione. Perciò l’assunzione dei rimedi floreali inizia proprio con questo atto, con l’azione volontaria di attenzione verso noi stessi, e con l’obiettivo di raggiungere una guarigione dai nostri sintomi e dai nostri disagi, ma anche e soprattutto dal bisogno di rimettersi in contatto con se stessi e con le proprie emozioni, perciò insieme alla loro assunzione, è opportuno diventare consapevoli del proprio modo di pensare e di agire.

 

Preparazione classica

Cosa serve

In commercio esistono varie ditte e differenti preparati, ma qui parliamo del metodo classico di assunzione dei fiori, non di miscele già pronte, di granuli o spray.

Per avere una boccetta da somministrazione c'è bisogno di:

  • una boccetta da 30 ml. con pipetta
  • acqua
  • brandy
  • le boccette dei singoli fiori (stock bottle) che ci interessano.

Si possono acquistare tutti i rimedi necessari e preparare da noi la boccetta per l'assunzione o farla preparare direttamente in erboristeria o in farmacia. Le prime volte è consigliabile far preparare la boccetta già pronta all'uso senza dover acquistare tutti i vari fiori.

 

 

Preparazione

Si prepara la boccetta per l'assunzione dei rimedi, riempendo una boccetta da 30 ml. con due terzi di acqua e un terzo di brandy, che ha la funzione di conservante. A questa miscela si aggiungono 2 gocce di ogni rimedio scelto prendendole dalla stock bottle (4 gocce per il Rescue Remedy).

Il numero massimo di fiori da mescolare insieme in ogni boccetta sono 5 o 6, raramente si consiglia di arrivare a 7.

 

 

 

Assunzione

Dalla boccetta così ottenuta, si consiglia di prendere i Fiori di Bach 4 gocce 4 volte al giorno, direttamente in bocca.

Al mattino a digiuno, e alla sera prima di coricarsi, sono i momenti importanti, le altre due volte, quando si vuole, possibilmente dando un certo ritmo agli orari.

E' possibile prendere i Fiori di Bach anche con una frequenza giornaliera maggiore qualora se ne senta il bisogno.

Spesso le prime due boccette di Fiori di Bach rimangono identiche nella loro composizione, ma ognuno ha una propria sensibilità e un proprio ritmo di reazione, perciò si potrebbe presentare il bisogno di rivedere qualcosa anche prima.

 

 

Preparazione estemporanea

Chiamata anche metodo del bicchiere d'acqua.

E' ideale per le situazioni acute o quando si devono assumere i fiori per pochi giorni. Questo metodo d'assunzione differisce dal metodo classico della boccetta e per utilizzarlo si devono avere le stock bottle dei rimedi che interessano.

In un bicchiere d'acqua si versano 2 gocce della stock bottle di ogni rimedio floreale scelto, bevendolo a piccoli sorsi durante il giorno (4 gocce se si tratta del Rescue Remedy).

Durante l'assunzione dei fiori, soprattutto con il metodo della boccetta da 30 ml, si consiglia di prendere nota di tutti quei piccoli o grandi cambiamenti che si notano, affinché si possano prendere in considerazione in seguito.

 

Dove trovare e acquistare i Fiori di Bach

I fiori di Bach si presentano sottoforma di gocce.

Possiamo distinguere due tipi di preparazioni con i rimedi floreali:

  • la stock bottle, boccetta contenente 7,5 o 10 ml, del rimedio puro.
  • la boccetta pronta all'uso, da 30 ml., dove su una base di acqua e brandy, vengono aggiunti i rimedi che si vogliono assumere.

I rimedi di Bach si trovano in commercio presso le Erboristerie e le Farmacie.

 

Come scegliere i Fiori di Bach

Una volta letti i benefici e gli stati d'animo legati ai Fiori di Bach, viene sicuramente voglia di provarli passando così dalla teoria alla pratica!!

A questo punto, però, molti pensano: "Per me sono adatti tutti, o quasi". Teoricamente possiamo dire che ciò sia vero, in quanto i fiori prendono in esame tutti gli aspetti della nostra vita. Possiamo perciò affermare che tutti i fiori, una volta o l'altra, possano essere adatti per noi.

Chi almeno una volta nella vita non si è sentito depresso, stanco, impaurito, abbattuto, non all'altezza....? Bisogna comunque tener conto che i fiori vanno personalizzati, per quello che siamo ora, in base alle esperienze che stiamo vivendo nel momento presente.

 

Come procedere nella scelta?

Due sono le strade, scegliendoli da solo o con l'aiuto di un esperto.

Il metodo studiato e messo a punto dallo stesso Bach è semplice, e nei suoi intenti e nella sua realizzazione, prevede che ognuno possa guarirsi da solo.

 

  

 

All'inizio però l'aiuto di un consulente esperto permette di raggiungere dei livelli di guarigione maggiore perché non sempre si è cosi obiettivi con se stessi.

Per questo motivo l'occhio e l'attenzione di un altro possono condurre ad una valutazione migliore dei rimedi adatti.

 

 

 

 

Cosa dice la scienza

Da quando Edward Bach ha scoperto il sistema di cura che prende il suo nome, la scienza ha compiuto notevoli passi in avanti, rendendo così possibile la dimostrazione scientifica che i fiori di bach agiscono secondo un principio verificato scientificamente e che non sono frutto di un effetto placebo o di una qualche esoterica moda new age. I fiori vengono raccolti al mattino in un giorno di sole senza nubi facendo attenzione a che non vengano a contatto con la pelle di chi li raccoglie e poi vengono disposti in una bacinella piena di acqua che verrà esposta sotto i raggi di sole per tre o quattro ore, finché l’essenza dei fiori non si trasmette all’acqua. Il principio attivo dei fiori, quindi, attraverso il sole viene fissato nell’acqua che  ne diviene il supporto e il veicolo di  trasmissione. La prestigiosa rivista “Nature” nel 1988 pubblica un articolo sulla “degranulazione dei basofili  umani “ indotta da una soluzione altamente diluita dell’anticorpo anti igE firmato dallo scienziato francese Jaques Benveniste, direttore dell’INSERM, maggiore istituzione scientifica della Francia. Lo scienziato, insieme al suo staff sono riusciti ad ottenere un effetto chimico (la degranulazione dei basofili  umani), grazie ad una soluzione acquosa così diluita da non contenere nessuna molecola di anticorpi, ossia acqua pura. Studi più attenti poi hanno dimostrato che l’acqua pura conteneva delle informazioni, acqua informata. Nel 1998 negli Stati Uniti fu brevettata una sensazionale scoperta, tale scoperta riguardava non solo la capacità dell’acqua di memorizzare le informazioni ma anche la messa a punto di un metodo per fissarle e trascriverle in essa, trasferendole da una certa sostanza che le possedeva, potenziando l’acqua, mediante un raggio laser e uno speciale campo magnetico. Si è visto inoltre che l’acqua così trattata poteva migliorare le condizioni fisiche delle persone apportando impensabili guarigioni anche di casi ritenuti senza speranza.Ma la scoperta decisiva fu fatta quando in Giappone uno scienziato, il dottor Masaru Emoto, scoprì che  l’acqua memorizzava le informazioni alle quali veniva esposta modificando la sua struttura cristallina in base alle informazioni che aveva registrato. Nel 1976  un fisico tedesco, il Dott. Fritz Popp scopre le cellule comunicano tra di loro attraverso un luminescenza. In pratica si rese conto che anche la luce può  immagazzinare  e trasmettere  informazioni e il corpo umano è in grado di decodificarle.

Grazie a queste scoperte oggi sappiamo che l’uomo è essenzialmente un essere di luce

 

Michele Mirante